Mio caro,

credo sia giunto il momento di essere sinceri l’uno con l’altra: non siamo fatti per stare insieme.

Il legame non è così forte e inevitabilmente si dissolve dopo appena pochi mesi.

Abbiamo delle grosse incompatibilità come il fatto ad esempio che mi costringi alla tua sedentarietà… proprio io che mai sono stata capace di ancorarmi ad un solo porto. Evidentemente preferisco la burrasca al tuo carattere lento e taciturno.

La tua presenza mi soffoca e mi attanaglia la mente. Credo sia per il tuo vivere abitudinario che poco si confà al mio spirito esploratore. Gli amici di cui ti circondi hanno da tempo perso la dimensione della vita e appaiono come famiglie informi e prive d’amore, i cui componenti sono forzati alla convivenza.

Ostenti sicurezza ma trapela solo infelicità tra i tuoi ranghi. I corridoi della tua casa sono impregnati di falsa stima a tal punto che ogni tuo progetto ha la resa e lo slancio di un salto spiccato coi piedi nel cemento.

Non possiamo più stare insieme e da buona amante, ne sono profondamente dispiaciuta.

Ti ho creduto e mi avevi quasi convinta. Ti ho dato tutto quello che avevo ma per te non era mai abbastanza. Tu che vuoi in dono la libertà non mi hai dato altra scelta. Ti devo lasciare perché con te non riconosco più me stessa. Non posso più concederti compromessi.

Le nostre strade sono sempre state separate, ma per lunghi tratti sono apparse come le due rotaie di un unico binario. Adesso la calce bianca le ammanta di un funereo silenzio, lasciando tutto alle nostre spalle.

Addio Posto Fisso!

 

*Artemisia Gentileschi, Giaele e Sisara, olio su tela, 1620